E così arriva un altro agosto, che per noi di Oil Service ma non solo, fa rima con manutenzione più che con ferie. Durante tutto l’anno le aziende producono h24 e non c’è tempo per spegnere gli impianti a olio diatermico, che invariabilmente arrivano all’estate con il fiato davvero corto. Quale miglior occasione che il mese del canonico stop nazionale per mettere a punto il cuore dell’impresa?
Fermare l’impianti a olio diatermico, fare manutenzione e riaccenderlo non è facile e può portare a diverse problematiche: se il fluido non viene gestito nella maniera ottimale si rischia di creare ingenti danni sia all’impianto, sia alla carica di olio diatermico presente nel circuito.

In realtà l’operazione più complessa non si configura tanto nella fase dello spegnimento, ma è la fase del riavvio che nasconde diverse insidie. Questo perché di solito lo spegnimento di un impianto è molto lento e programmato, tipicamente le pompe vengono sempre lasciate girare, e il sistema ha tutto il tempo per portarsi a temperatura ambiente senza che si creino danni.

All’accensione invece si configura la possibilità di degradare precocemente l’olio diatermico a causa di una gestione della temperatura poco attenta.
La problematica da scongiurare è il cosiddetto shock termico: questa condizione si verifica nel momento in cui il fluido passa da una temperatura bassa ad una alta in maniera eccessivamente repentina.

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La manutenzione dell’olio: livelli, vasi di espansione e bolle

Dopo lo spegnimento la fase di manutenzione di un impianto prevede come minimo il ripristino del livello dell’olio. A impianto freddo va rimpiazzato l’olio lasciando adeguato margine nel vaso di espansione. Tuttavia far girare sempre lo stesso olio che va riempiendosi di impurità e perde efficenza energetica è veramente uno spreco di energia e denaro. Per questo motivo è molto conveniente procedere alla filtrazione dell’olio diatermico durante la manutenzione annuale, così da mantenere alta efficienza e ottenere un risparmio complessivo annuale a 3 o anche 4 zeri.

Dopo la fase di rabbocco e l’eventuale filtraggio, l’impianto deve essere spurgato dall’eventuale aria nel circuito. Per questa operazione è necessario agire sugli sfiati alti del vaso di espansione quando il vaso si trova nel punto più alto del circuito, oppure sugli sfiati bassi qualora il vaso di espansione sia pressurizzato in azoto e posto in basso.

Il corretto riavvio dell’impianto di produzione a olio diatermico

Vediamo adesso da un punto di vista pratico come si fa ripartire in tutta sicurezza un impianto a olio diatermico. Procedendo passo passo, bisogna per prima cosa accendere le pompe di circolazione e fare un check della temperatura dell’olio diatermico in circolazione. Solitamente si attesta su un intervallo che va da 40° a 50° gradi. A questo punto occorre calcolare un gradiente termico di circa 80° – 100° gradi all’ora: incrementando progressivamente la temperatura non sottoponiamo il fluido ad uno stress ed evitiamo ogni complicazione.

La procedura è valida per qualsiasi tipologia di olio diatermico:

  • Minerale
  • Semi sintetico
  • Sintetico

Garantire una modulazione dell’incremento a livello termico è in conclusione essenziale per far lavorare il carico di fluido nelle condizioni ottimali, nonché per preservarne nel tempo le caratteristiche.

 

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Cosa succede se scaldiamo l’olio diatermico troppo velocemente

La fretta è sempre una cattiva consigliera. Infatti qualora non dovessimo rispettare i giusti tempi di riaccensione, si va verso la crackizzazione o cracking dell’olio: da un punto di vista chimico le molecole dell’olio si spezzano e formano delle frazioni leggere che si tramutano in gas. Le frazioni leggere sono molto pericolose all’interno del circuito perché abbattono il livello di sicurezza del fluido stesso, in quanto ne abbassano i valori di infiammabilità e della curva di distillazione. In questo scenario l’olio si deteriora precocemente e il suo ciclo di vita è molto inferiore alla norma.
Per tornare a uno stato di sicurezza l’impianto che presenta frazioni leggere necessita del processo di degasificazione, che fa parte delle operazioni di manutenzione degli impianti a olio diatermico. Per approfondire puoi leggere in proposito anche il mio articolo sulla filtrazione dell’olio diatermico.

Evitare questi problemi alla riaccensione come spiegato è molto semplice, e con il banale allungamento del tempo di accensione di qualche ora si risparmiano parecchi grattacapi e costi extra.

Per qualunque dubbio o domanda inerente il tuo impianto a olio diatermico non esitare a contattarmi! I nostri servizi in quanto essenziali restano operativi, garantendo sempre il massimo della sicurezza sanitaria.

Leggi anche l’articolo: Corso di Formazione online – E-learning su Olio Diatermico.